Va’ dove ti porta il cuore
Susanna Tamaro è nata a Trieste nel 1957. vive a Roma. Ha esordito nel 1989 con il romanzo "La testa fra les nuvole", finalista al Premio Rapallo e vincitore del premio Elsa Morante, cui è seguito nel 1991 "Per voce sola", pubblicato in molti paesi europei e premiato con il Pen club. Nel 1992 ha scritto la favola per bambini "Cuore di ciccia" en el 1995 il libro per ragazzi "Il cerchio magico". Da "va’ dove ti porta il cuore" (oltre due milioni di copie vendute in Italia, tradotto in 34 paesi) è stato tratto un film di Cristina Comencini.
questa novella non ha nulla da vedere con tante altre che sono state fatte pubblicare da tanti scrittori. Potreste anche pensare che è una tipica novelletta per adolescenti, ma tut’altro A mio giudizio, è una stroria piena di amore, tolleranza, serenità e paura nello stesso momento. Anche se la storia scorre tra pocchi mesi, hai la sensazione di aver anche tu, lettore, vissuto tutta la vita della nonna. E come è bello tutto quel sentimento che lei spiega alla sua nipote! Non è solo un diario personale di una donna vecchia e stanca da vivere, mal il riflesso della voglia di una donna che si sente ancora viva ma sa che presto non ci sarà più, e che prima di lasciare questo mondo vuole fare sapere a sua nipote tutto quello che lei ha imparato della vita.
"Va’ dove ti porta il cuore" si offre come una accorata meditazione sull’essistenza, tra senso della catastrofe e ritrovata serenità, attraverso una struttura velatamente saggistica (riflessioni sul caso, sul destino, sulla vita e sulla morte) combinata con una ispirazione fiabesca.
È un testo di alto spirito poetico, dove i segni della vita sono bene distinti e separati e la vocazione del bello e del puro ha la sua giusta parte. Non ci sono dubbi sulla necessità del testo, il fatto è che ogni pagina ha sempre una sua interiore ragione spirituale e una contenutezza singolare.
Volete ancora sapere di piì? allora leggete questo bel libro e sono sicura che dopo averlo fatto, avrai ancora una volta, ed un’altra, ed un’altra… voglia di rileggerlo.
Mònica Subirats
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