Catalogna in italiano

informazioni e commenti in lingua italiana

11 d'agost de 2011
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Poi non vengano a lamentarsi

È stato pubblicato un opuscolo, destinato ai turisti stranieri in Catalogna, che informa sull’importanza e la tradizione della lingua.
Stranamente, fra le lingue in cui è tradotto, non compare l’italiano.
È una vecchia storia, anche se siamo fra i gruppi più numerosi, si da per scontato che siamo integrati anche dal punto di vista linguistico.
Questo non è del tutto vero.

http://www.plataforma-llengua.cat/media/assets/2164/desplegable_web.pdf

Il primo agosto la Generalitat de Catalunya ha annunciato l’uscita di un foglio informativo per far conoscere il catalano ai turisti che visitano la Catalogna. Il materiale è stato elaborato da  Plataforma per la Llengua i la Fundació Vincle, con la collaborazione della Generalitat e il supporto della Diputació de Tarragona e dell’Universitat Rovira i Virgili.

Il pieghevole parla del sentimento europeista dei catalani e dell’importanza che per loro riveste la lingua. A fianco, una mappa della diffusione dell’idioma anche fuori dal Principato con il País Valencià, la Franja de Ponent, Andorra,le Baleari e l’Alguer, si specifica che le persone che lo parlano – nove milioni – sono più di quelle che parlano greco, svedese o danese, concludendo con il dato che situa il catalano al diciannovesimo posto nell’uso in internet e come ventiduesima lingua più tradotta in letteratura.
Una foto invita a provare a dire qualche parola nella lingua di Ramon Llull: cua, samarreta, orella

Ció che sorprende è che le lingue in cui l’opuscolo è tradotto per essere diffuso ai visitatori stranieri, oltre al castigliano, sono soltanto l’inglese, il francese e il tedesco.

Siamo coscienti che spagnolo e inglese sono fra le lingue più parlate del mondo e che anche i giapponesi cinesi e russi, che invadono le terre a suo tempo conquistate da Jaume I, in qualche modo le capiscono. È vero che anche una parte del mondo arabo ha dimestichezza col francese, e un’altra ce l’ha proprio con lo spagnolo.

Quello che non possiamo accettare è che si dia per scontato, come effettivamente tutti fanno, che gli italiani non abbiano bisogno di una traduzione, di un’incoraggiamento, di un approccio amichevole alla lingua propria di questo Paese.

Le statistiche sulla presenza degli italiani in Catalogna parlano chiaro: turisti, erasmus o residenti, siamo sempre ai primi posti. Forse gli argentini con passaporto italiano non spiccicano una parola della lingua di Benigni, ma resta il fatto che siamo in molti e nessuno tiene presente che fra quelli che hanno bisogno di un bell’aiutino col catalano sicuramente ci siamo anche noi.

Che poi non vengano a lamentarsi.

  1. La Plataforma per la llengua hauria de ser una mica més intel-ligent en coses com aquesta. Els italians són una comunitat poc propensa a entendre la diversitat lingüística i sovint la comparen amb la realitat dialectal italiana. I és diferent. Queixem-nos a qui li toqui fer aquesta pedagogia. Però, amb perdó, això tampoc no és excusa per segons quins posicionaments o actituds…

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