Dal quoridiano “La Repubblica”: Mentre l’Italia brucia, si muove e protesta, la musica è infuocata, viva, esce fuori dai confini in cui nasce e si espande, ispira, contagia. Quell’anno Battisti e Mogol sono i più ascoltati e i più influenti artisti del Paese. “Pensieri e parole” domina le classifiche. Nella Hit Parade italiana ci sono Lauzi, Dalla di “4/3/1943”, Mina di “Amor mio”, George Harrison di “My sweet lord”, “Che sarà” di José Feliciano, “The Ballad of Sacco and Vanzetti” di Joan Baez.
Il video qui sotto descrive, anche col suo bianco e nero, il personaggio Battisti.
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