Sono un contadino, povero.
Non so leggere e non scribo.
Laboro di sole a sole
tra un fiore e un olibo,
e non riposo
per godere di un tempo cattivo.
Se non piove, niente a fare.
Pocche lire
e la fame viene;
se piove troppo, lo stesso.
Questo è il mio destino.
Non nascera un fiume
nel lontano cielo del lamento.
Amo la terra. Laboro tanto.
Vado incampagna fino serata,
fino che il sole spare
e torno a casa per sognare
una vita piú calma
Non si vede piú il mondo
nel spazio nero infinito
di un cuore fantasiosos e imperfetto.
Mi sveglio ogni notte con una canzone
che fa mio cuore piangere
e fare il mio laboro
oggi, iere e sempre piú.
Torna la luce con i suoi canti
con un bello poema dell’aria di un mare
e un fiumen che amano il paesino.
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