Raül Romeva i Rueda

Els experts dels  governs de l’UE reunits ahir a Brusel.les, en el marc del Comitè Permanent de la Cadena alimentària i de la salut animal del Consell de la UE, no van ser capaços de posicionar-se ni a favor ni en contra que França i Grècia puguin mantenir la seva prohibició en relació al cultiu d’Organismes Genèticament Modificats(OGM). La Comissió vol que s’aixequi aquesta prohibició, postura que varen recolzar nou estats membre (Espanya, Regne Unit, Suècia, Romania, Portugal, Països Baixos, Estònia, Finlàndia i Eslovàquia, els quals sumen 123 vots segons el sistema de vot ponderat). Quatre es van abstenir (Bulgària, Dinamarca, Rep. Txeca i Itàlia, sumant així 58 vots). Alemanya i Malta no van ser presents a la votació (sumen 32 vots) i els 12 restants van votar-hi en contra (sumant així 132 vots).

Per tal que la proposta de la Comissió sigui adoptada o rebutjada cal majoria qualificada, és a dir 255 vots sobre un total de 345, en algun dels dos sentits. Així doncs, donada aquesta circumstància, una abstenció es pot interpretar com una postura favorable als OGM, ja que n’impedeix la prohibició, cosa que preocupa especialment en el cas de països com Itàlia, qui tradicionalment s’han oposat a la cultura OGM. Ara el tema s’ha de votar novament, però aquest cop ja a nivell ministerial, encara al Consell (en el Consell de Medi Ambient o d’Agricultura). Si en aquesta nova votació no s’aconseguís la majoria qualificada suficient per a rebutjar la proposta de la Comissió, llavors aquesta podria decidir unilateralment i imposar l’aixecament de les mesures de salvaguarda existents a França i Grècia.

En aquest sentit, cal restar vigilants, ja que no és la primera vegada que la Comissió intenta pressionar els Estats membres més reticents a la cultura dels OGM. El repte, per tant, és aconseguir una majoria suficient al Consell per tal de rebutjar la proposta de la Comissió, i garantir així que aquells qui ho vulguin puguin apostar per una agricultura no basada en OGM.

Seria bo que tant la Comissió, com aquells països, entre ells l’Estat espanyol, que encara aposten per promoure la cultura dels OGM, comprenguin que ja hi ha molts països, i sobretot molts consumidors i consumidores, que no la volen.

A Catalunya es farà evident aviat, quan s’aprovi la ILP. (segueix…)

Per a més informació adjunto la següent nota:

Ogm/ Ue: Non passa diktat Commissione contro divieti coltivazione 

Nulla di fatto,12 paesi contro,9 a favore,Italia fra gli astenuti

Bruxelles, 16 feb. (Apcom) – Nulla di fatto, oggi a Bruxelles, per la Commissione europea, che voleva costringere Francia e Grecia a revocare il loro divieti nazionali di coltivazione del mais Ogm ‘Mon810’, della Monsanto. Il Comitato permanente Ue per la catena alimentare e la salute animale, in cui siedono e votano gli esperti dei governi dei Ventisette, riunito da stamattina nella capitale belga, ha concluso l’esame della richiesta della Commissione senza che sia emersa una maggioranza qualificata né a favore né contraria.

Il tentativo di diktat di Bruxelles ha ottenuto, nel sistema di voto ponderato in vigore nel Consiglio Ue, solo 123 voti a favore, da parte di 9 Stati membri (Regno Unito, Svezia, Romania, Portogallo, Spagna, Olanda, Estonia, Finlandia, Slovacchia); 132 sono stati i voti contrari, da parte di 12 paesi (Slovenia, Belgio, Irlanda, Francia, Cipro, Grecia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Ungheria, Austria, Polonia). Quattro Stati si sono astenuti, per un totale di 58 voti: Bulgaria, Danimarca, Repubblica ceca e Italia (che generalmente vota contro).

Mancavano i rappresentanti di due paesi, Germania e Malta, per un totale di 32 voti. Per ottenere la maggioranza qualificata si devono raccogliere 255 voti sul totale di 345.

Non essendo stata raggiunta la soglia richiesta, le decisioni saranno rinviate adesso al livello ministeriale (in Consiglio Ambiente o Agricoltura), dove si voterà con lo stesso meccanismo. Se anche in questo caso non ci sarà maggioranza qualificata, la Commissione potrà adottare le proprie decisioni da sola, come ha sempre fatto negli ultimi anni ogni volta che proponeva l’approvazione di un nuovo prodotto Ogm da importare; ma come non è mai successo per le piante transgeniche da coltivare nell’Ue.

Il mais Monsanto Mon810 è l’unico Ogm coltivato su scala commerciale in Europa (circa 100.000 ettari in Spagna e alcune decine di migliaia in alcuni altri paesi). Modificato per esprimere la tossina Bt, letale per i lepidotteri infestanti come la piralide, questo mais transgenico era stato autorizzato in tutta l’Ue prima della moratoria ‘de facto’ introdotta a partire dall’ottobre 1998. La moratoria si è conclusa nel luglio 2004, ma solo per l’importazione di prodotti transgenici coltivati fuori dall’Ue. Nessun Ogm ha più ottenuto, invece, un’autorizzazione alla coltivazione nel territorio dell’Unione negli ultimi 10 anni.

Già due volte l’Esecutivo comunitario aveva tentato di imporre l’abolizione di divieti nazionali di coltivazione di Ogm (in Austria e Ungheria), ed era stata sconfitta in Consiglio Ue, ritrovandosi la maggioranza qualificata degli Stati membri contro.

Proprio sui casi austriaco e ungherese, il 2 marzo, in Consiglio Ambiente a Bruxelles, ci sarà la resa dei conti finale, con la Commissione che chiederà un’altra volta il voto degli Stati membri a per potere imporre la revoca dei due divieti nazionali.

Per i casi greco e francese, invece, è ancora troppo presto e bisognerà aspettare una riunione ministeriale successiva.

Foto: Acció de Greenpeace contra els OGM a França. Font: Greenpeace.