Dispiace dover spesso citare i media italiani per la visione catalanofoba che diffondono, ma anche questa volta, da quello che si legge in questa nota, sembra che sia la Catalogna ad avere la responsabilità. Non è cosí.
Prima di tutto si deve sapere
La Catalogna è una comunità autonoma con due lingue riconosciute dalla costituzione: la propria e quella del resto dello stato, lo spagnolo.
Tutela della lingua
Dopo una lunga gestazione è riuscita ad approvare una legge, mediata con le grandi imprese di distribuzione cinematografica, che permetterà di avere, progressivamente, più film tradotti e sottotitolati nella lingua dei catalani, il catalano appunto. Se si guardasse solo l’aspetto economico, certamente legittimo, esisterebbero solo i film parlati o tradotti in spagnolo. Per questo il parlamento ha tutelato la cultura propria del paese con un regolamento specifico.
Uno stato diviso in comunità autonome
Questa legge non puó però imporre ai film spagnoli di essere doppiati o sottotitolati perchè ciò sarebbe incostituzionale, ma questo fatto viene visto dalle autorità di Bruxelles come discriminatorio rispetto alle produzioni di altri paesi. Effettivamente le cose sono da rivedere, ma non è questo il punto.
Immagine diffusa verso l’Italia
Provate a leggere il testo della nota, da cui si può dedurre che a limitare la circolazione siano i catalani. Indovinate chi e da dove vengono scritte notizie come queste. In quale città spagnola si trova l’ufficio dell’ANSA?
Cinema: Bruxelles, Catalogna renda libera distribuzione film
Regole spagnole discriminano di fatto pellicole altri stati Ue
(ANSAmed) – BRUXELLES, 21 GIU – La Catalogna deve adeguare le sue regole sul cinema a quelle europee, perche’ penalizzano le pellicole di altri stati membri. L’ultimatum arriva dalla Commissione europea, che ha inviato oggi un parere motivato alla Spagna.
La legge catalana richiede infatti che la meta’ dei film distribuiti nella regione siano in catalano (inclusi quelli in originali, doppiati o sottotitolati), eccetto per film originali in spagnolo, che sono esentati da questo obbligo, con il risultato di rendere la circolazione in Spagna di film europei non spagnoli diventa molto costoso e quindi piu’ difficile. Per i film europei, la legge prevede un costo addizionale del doppiaggio fra i 25mila e i 77mila euro, e fra i duemila e i 5.730 euro per i sottotitoli. Le autorita’ nazionali spagnole hanno due mesi di tempo per porre fine alle regole discriminatorie. Se non dovesse avvenire, la Commissione Ue potrebbe decidere di fare ricorso alla Corte di giustizia dell’Unione europea. (ANSAmed)